Val di Zoldo

Nella parte nord-orientale del Paese, e precisamente all’interno della Regione Veneto, sorge la Val di Zoldo, un’area situata in provincia di Belluno e meta di moltissimi visitatori in tutti i mesi dell’anno.

Geograficamente, la vallata comincia dove il torrente Maè confluisce con il Piave, di cui è – per l’appunto – affluente destro.

Questo primo tratto è denominato Canal del Maè, ed è la zona meno accessibile dell’intera Val di Zoldo.

Il paesaggio appare molto selvaggio e caratterizzato da pendii molto ripidi: non a caso, da sempre, questa prima parte della Valle non è stata mai molto adatta all’insediamento umano, se si escludono alcuni villaggi come Igne e Soffranco.

Dopo il lago di Pontesei comincia la Val di Zoldo, quella vera e propria.

E’ qui che è possibile ammirare la natura del posto in tutto il suo splendore, con la meravigliosa armonia che porta queste popolazioni a convivere con la fauna locale, caratterizzata principalmente da caprioli e cervi.

La Val di Zoldo conserva importanti distese boschive, circondate e dominate dai massicci dolomitici che fungono quasi a ‘protezione’ dell’intera vallata.

Avvicinandosi proprio a queste montagne, con cautela e ‘rispetto’, è possibile imbattersi in larghe aperture o addentrarsi in spazi tra rocce vicine e grandiose.

Molti i rilievi importanti da citare doverosamente: il Civetta e il Pelmo superano i 3000 metri, mentre è di poco inferiore la Moiazza (2878). Da sottolineare anche la Cima di San Sebastiano, che sfiora i 2500 metri d’altezza.

E’ proprio ai piedi della Civetta e del Pelmo che la valle termina la sua imponente estensione. La prima – il cui nome dovrebbe derivare dal latino “civitas” – è chiamata “la parete delle pareti” e chiaramente su di essa sono presenti numerosi tracciati di arrampicata.

Il Pelmo – dal nome “Pelf”, boscoso – è invece ribattezzato in bellunese “el Caregon de’l Padreterno”, ovvero il Trono del Padreterno, in quanto il suo ampio circo glaciale appare molto simile ad una sedia regale.

Fu la prima cima delle Dolomiti ad essere scalata: ci riuscì l’inglese John Ball, il 19 settembre 1857.

La Val di Zoldo è meta gettonatissima sia in estate che in inverno.

Nei mesi più caldi, è possibile avventurarsi in escursioni in alta quota sulle mete descritte poco sopra : da menzionare la salita ai piedi del Pelmetto dove si possono ammirare le orme di dinosauri risalenti a circa 250 milioni di anni fa.

Nel periodo invernale, invece, la Val di Zoldo viene presa d’assalto da appassionati di sci da discesa, alpinismo, fondo e anche biathlon, ma è l’ideale anche per tutti coloro che amano le ‘ciaspolate’.

Senza dimenticare i rifugi della zona e i borghi di questa vallata, come Bragarezza, Dont e Fornesighe.