Lago di Tovel

Situato nell’omonima valle, appartenente al comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (nella provincia di Trento), il lago di Tovel è certamente uno dei laghi alpini più belli e meritevoli di un’attenta e dettagliata visita.

Il lago, che si trova ad un’altezza di 1178 metri sul livello del mare, oltre ad essere uno dei più grandi dell’intera regione Trentino può essere considerato la ‘pietra preziosa’ del Parco Naturale dell’Adamello-Brenta.

Recandosi in questo splendido posto ci si riesce ad immergere completamente nel prodigio della natura circostante e ad isolarsi totalmente dal resto del mondo: basti pensare che il primo centro abitato si trova a ben 14 km (il piccolo comune di Tuenno, ndr).

A circondare e proteggere il lago un’enorme distesa di verde che caratterizza appunto il Parco, sulle cui rive si possono trovare le varie Case: la più famosa è certamente la Casa del Lago Rosso, e più avanti spiegheremo il perchè di questo nome.

La costruzione è dedicata all’orso bruno, che è l’animale simbolo del Parco Naturale dell’Adamello-Brenta: l’animale è stato reintrodotto in questo posto incantato tra il 1999 e il 2002.

Proprio per la presenza di alcuni orsi bruni nella valle, il lago di Tovel è noto anche come Lago degli Orsi.

Le acque del lago di Tovel sono rinomate per essere straordinariamente limpide, con tonalità di colore che variano dal verde al blu.

Inoltre, il lago è estremamente ricco di fauna: al suo interno è possibile infatti trovare diversi tipi di pesci, mentre intorno alle acque del Tovel non è raro imbattersi in alcuni esemplari di biscia dal collare, serpente non velenoso.

Ma il lago di Tovel è conosciuto un po’ ovunque come il “Lago Rosso”.

Questo perchè fino agli anni ’60 da queste parti avveniva un fenomeno più unico che raro, ovvero l’arrossamento delle acque che si ripeteva regolarmente tutte le estati.

Uno spettacolo naturale che ovviamente richiamava la curiosità di tanti visitatori da ogni parte d’Italia e anche d’Europa. Il tutto grazie all’azione di un’alga, conosciuta con il nome di Tovellia Sanguinea, che fiorendo regalava alle acque del lago la colorazione rossa.

L’ultimo grande arrossamento è datato 1964: secondo recenti studi, la sparizione del fenomeno è dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) portato dalle mandrie di bovini che pascolavano sulle rive del lago.

In sostanza, il cambiamento della gestione degli animali e la quasi sparizione dei greggi dagli anni ’60 in poi ha fatto scomparire questo spettacolo naturale, che nei secoli ha scatenato anche diverse leggende: la più famosa è quella della principessa Tresenga, che voleva l’annuale arrossamento del lago come ricordo del sangue versato dalla reggente e dai suoi abitanti, vinti in battaglia dall’esercito del re di Tuenno.